Bacco se n’è andato… e il nocese fizzoso è tornato
Che vi devo dire … a me Bacco, San Rocco, la Madonna della Croce e le fiere in generale piacciono tanto, anzi tantissimo.
Sono occasioni in cui c’è aria di festa, di gioia, si vede la gente spensierata per strada, si vedono in giro tanti sorrisi, cosa che ormai sta diventando rara. E se si crea confusione, magari qualche disagio, beh, ce ne faremo una ragione, non è e non sarà per sempre!
Eppure mi è capitato di parlare, in questi giorni, con tanti concittadini, più o meno giovani, che hanno preferito trascorrere questo fine settimana nelle proprie case piuttosto che in altri paesi limitrofi pur di evitare la confusione di Bacco, come se questi stessi nocesi non fossero quelli che a Capodanno partono per la capitale europea più affollata, confusionaria e alla moda (per poi vantarsene!).
Francamente questo atteggiamento, a metà tra lo snob e lo chic (?!), mi sembra abbastanza ipocrita.
E se dessimo valore anche alle “nostre cose”? E se fossero proprio queste “cose” a dare valore a noi?